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elezioni provinciali 27 ottobre 2013


Rovereto, 17 ottobre 2013
Approvata la mozione proposta da Mauro Previdi:
«Omaggio a tutti gli uomini che non si vergognano di sognare»
 
Consiglio unanime: sarà piazza Savoia
UMBERTO SAVOIA: artista e libero pensatore, aveva lanciato l’idea di un «polo culturale»
come fabbrica delle idee. Defilandosi a risultato ottenuto

dal Trentino di giovedì 17 ottobre 2013

Il cuore segue ragioni che la ragione non conosce. Anche la politica, a volte. Ed è difficile intuire per quale ragione i consiglieri del Patt (con l’eccezione di Vanzo) e quelli di Area di Centro abbiano scelto di abbandonare l’aula al momento del voto della mozione che impegna il sindaco Miorandi a «fare tutto il possibile» per arrivare in tempi brevissimi, l’ideale sarebbe entro ottobre, all’intitolazione ad Umberto Savoia della piazza del Mart.

La mozione è stata poi approvata all’unanimità. Malgrado qualche titubanza iniziale dal Pd, a quanto pare indispettito dal fatto di essere stato anticipato nell’iniziativa da Mauro Previdi.

Perché sull’opportunità della dedica, nessuno ha avuto eccezioni da porre. Reso conto delle miserie politiche, si può passare al senso di una iniziativa che, al contrario, ha un valore che va ben oltre l’apposizione di una targa.

Per mille ragioni che proprio Mauro Previdi (e Beppino Graziola) nei loro interventi hanno ricordato a coloro che di Savoia, morto nell’ottobre di sette anni fa, sanno poco o nulla.

Professore (i panni in cui lo hanno conosciuto i più), artista, consigliere comunale per i Verdi, Umberto Savoia è stato per decenni una delle menti più libere di Rovereto. Libera non solo da vincoli esterni di appartenenza o conformismo, dalla miseria del bisogno di apparire, ma libera anche da quelle remore di realismo e pudore che finiscono troppo spesso per frustrare le intuizioni. Per dirla con le parole di Previdi: era un uomo capace di sognare e di non vergognarsi dei propri sogni. Il Mart, che aveva pensato come un «polo culturale», contenitore e fabbrica di idee e di stimoli, è stato il suo sogno più grande. E lo ha accompagnato fino a cantiere ormai avviato, salvo defilarsi completamente, come era nel suo carattere, al momento degli squilli di tromba e dei tagli di nastro.

Nessuno si nasconde che probabilmente il meno convinto dell’intitolazione della piazza al suo nome, oggi sarebbe proprio Umberto Savoia. Uomo laico e scevro da qualsiasi ambizione di eternità anche terrena, probabilmente la considererebbe una inutile sciocchezza. Ma il senso che i proponenti hanno voluto dare a questa scelta è proprio, onorando l’uomo, perpetuarne il pensiero. Superando la sua figura per tramandarne il pensiero e il modo di affrontare la vita e la realtà.

Un omaggio alla capacità di sognare in un luogo che dimostra che, a volte, anche i sogni diventano realtà. E quindi un messaggio forte a chi oggi ha la disgrazia di diventare adulto in un’epoca in cui ancora più dei soldi, manca proprio la capacità di sognare.

  Mauro Previdi

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